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Il presidente di Più Mutui Casa, Carlo Chidini, incontra il giornalista economico e finanziario di Sky Tg24, Claudio Calì. Insieme mettono sotto la lente di ingrandimento il mercato dei mutui, tracciando una linea netta tra pre e post 2023.
L’anno appena concluso segna per i due esperti una sorta di spartiacque nella mediazione creditizia. «Le guerre, prima in Ucraina e poi in Israele, l’inflazione in Europa e nel globo, e i dieci rincari consecutivi dei tassi d’interesse non potevano che scuotere e rivoluzionare il settore», esordisce Calì, entrando nel vivo del dibattito senza troppi fronzoli.
«Inevitabile e fisiologico il calo dell’andamento del mercato, pari al -31%» sottolinea Chidini «Ma soprattutto il cambiamento generale del settore: per la mediazione creditizia inizia ora una nuova era».
Forte e deciso, l’annuncio non resta appeso in aria, ma scende a terra e diventa concreto. Sia Chidini, sia Calì ritengono che la mediazione creditizia rappresenti ora una pedina chiave tra banche e clienti. Per questo, convenzioni e accordi con istituti finanziari sono la parola d’ordine da una parte, mentre, dall’altra, cura del servizio e del cliente sono priorità. Non solo.
Il mutuo in sé, oggi, per il sistema bancario è nuovamente sostenibile e ad alta marginalità. Perché «ogni attore della scena – banche, mediatori e clienti – deve avere un vantaggio, altrimenti il gioco non vale la candela», spiega il giornalista.
In questa nuova era, per i mediatori creditizi diventano necessari continui aggiornamenti sui dati di mercato e sull’impatto che questi hanno a livello sociologico per poter così agire in modo tempestivo, rapido e mirato, battendo sul tempo la concorrenza e andando a favore di un utente-cliente meno profilato ma più consapevole, molto più consapevole, specie quando si parla di casa, tassi e mutui.
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