Il verdetto è arrivato. Nuovo, per non dire ennesimo, rialzo dei tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale, che porta il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,25%, quello sui depositi al 3,75%, e quello sui prestiti marginali al 4,50%. A stabilirlo, la Bce che, riunitasi ieri, 27 luglio, a Francoforte, tira dritto per la sua strada.
Nonostante gli ormai diffusi malumori dell’opinione pubblica, sempre più critica verso la strategia di stretta monetaria intrapresa ormai da un anno dalla Banca centrale, Christine Lagarde non molla. Ferma e decisa, va avanti e punta l’obiettivo: riportare l’inflazione al 2%. Solo allora la staffetta dei rialzi dei tassi si allenterà.
«Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano a livello sufficientemente restrittivo per tutto il tempo necessario in modo da raggiungere il target di inflazione al 2%», scrive la Bce nel comunicato al termine della riunione che ha alzato i tassi. E prosegue: «Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato dei tassi e la durata della restrizione monetaria».
I dati al momento dicono che l’inflazione sta calando. A passo lento e non abbastanza, certo, ma sta calando. E questo non sfugge a Francoforte, che potrebbe valutare una possibile pausa in settembre, di sicuro utile a far tirare il fiato e allentare le attuali tensioni.
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