Pubblicato il 15-06-2022
Da gennaio 2022 stiamo assistendo a un’impennata dei tassi sul mutuo casa. Comprare un immobile, da inizio anno, è diventato più dispendioso, considerando l’aumento significativo del valore medio delle case e dei mutui, in particolare quelli a tasso fisso. A delineare la situazione che sta emergendo è Andrea Molteni, direttore Più Mutui Casa dell’anno, che ci parla del ritorno in auge dei tassi variabili.
«Tutti i mutui erogati negli ultimi quattro anni sono stati a tasso fisso. Si parlava solo di questa tipologia e non si valutava nessun’altra categoria di prodotto. Le banche, dal canto loro, si erano adeguate a questa tendenza, pubblicizzando soprattutto soluzioni a tasso fisso che, del resto, sono le uniche in grado di dare certezze lunghe trent’anni. Gli istituti di credito, dunque, si sono trovati in competizione, sfidandosi tra loro a chi applicava la percentuale più bassa.
Con l’aumento dei parametri del tasso fisso di almeno un 1.5% circa, in atto oramai da sei mesi, i clienti avrebbero dovuto ridurre il budget da destinare all’acquisto di una casa o rivolgere la ricerca dell’immobile perfetto in località più a basso costo. Si tratta, infatti, di sostenere una spesa più alta di circa 100/200 euro al mese rispetto al semestre scorso, ma non tutti sono disposti a farlo. Questo ha portato a valutare prodotti diversi, che fossero una via di mezzo tra il tasso fisso e quello variabile puro. Le banche, ancora una volta, si sono trovate a dover fare fronte a un cambio di rotta, adeguandosi ai bisogni emergenti del mercato. Bisogni che, a oggi, sono orientati verso prodotti “misti” e “composti”. Si tratta di soluzioni che partono da un tasso variabile riconvertibile in fisso e viceversa, con la possibilità di fare il passaggio dopo tre, cinque o dieci anni. Inoltre, sono tornati in auge anche i mutui con rate a tasso variabile che, in caso di aumento, non possono superare una determinata soglia contrattualizzata in fase di stipula. Infine, la cosiddetta “rata protetta” o “rata costante”, che rientra nella famiglia dei tassi variabili ma ha una rata fissa: le oscillazioni di mercato del variabile, in questo caso, non incideranno sulla rata stessa, ma sulla durata del mutuo. I “misti”, oggi, hanno rate di partenza molto più basse rispetto ai tassi fissi ed è per questo che, al momento, sono le soluzioni che vanno per la maggiore tra gli aspiranti mutuatari che non vogliono spendere troppo mensilmente e che non rinunciano ad acquistare un immobile al valore di oggi».
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Autore:
Redazione Più Mutui Casa
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