Mutui e tassi di interesse: come cambia lo scenario nel primo trimestre 2023
Attese confermate. Nell’ultima delibera, avvenuta il 16 marzo, la Bce ha deciso di alzare i tassi dʼinteresse di mezzo punto percentuale. Si tratta del sesto rialzo consecutivo, dopo quelli di luglio (0,5), settembre (0,75), novembre (0,75) e dicembre 2022 (0,5); e dopo quello di febbraio 2023 (0,5). Insomma, il primo trimestre 2023 procede in linea con il 2022, con lo scopo da parte della Bce di contrastare l’inflazione, riportandola al 2%. Nell’attesa che la strategia vada a buon fine, a partire dal 22 marzo 2023, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito sono saliti rispettivamente al 3,50%, 3,75% e 3%.
Come si riflette tutto questo sulle tasche degli italiani alle prese con un mutuo?
«Per chi ha un mutuo a tasso fisso in corso non cambia nulla. Per chi, invece, ha un mutuo a tasso variabile, questo ulteriore rialzo porta a un’inevitabile lievitazione delle rate mensili», spiega Carlo Chidini, presidente di Più Mutui Casa. Anche per gli aspiranti mutuatari le condizioni del mercato più sfavorevoli rispetto al passato determinano dei rincari. I rialzi, però, non devono scoraggiare né tanto meno portare a rinunciare a comprare casa. Innanzitutto perché si tratta di una fase temporanea. Si prevede che nei prossimi mesi gli aumenti dei tassi saranno più contenuti. Non è, poi, esclusa la possibilità che la Bce rallenti, se non addirittura interrompa, il trend rialzista.
In ogni caso, le soluzioni già ora ci sono. Chi deve fare i conti con il mutuo ha almeno due opzioni per far fronte alle rate in aumento. Entrambe sono percorribili e convenienti. «La prima è la surroga, che permette di passare a un mutuo fisso o variabile più vantaggioso», spiega Carlo Chidini, presidente della società creditizia Più Mutui Casa. La seconda è la rinegoziazione del mutuo con la propria banca. «Le banche sono e saranno pronte a rinegoziare i mutui per alleggerire l’onere per le famiglie con alle spalle un mutuo variabile», ha dichiarato la presidente della Bce Christine Lagarde. «È nel loro interesse: sanno che, quando l’inflazione sarà sotto controllo, i tassi di interesse scenderanno e non vogliono crediti non pagati nei loro bilanci», ha concluso Lagarde.
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