Stai pensando di accendere un mutuo? È il momento di agire!
I tassi di interesse, anche se in leggero rialzo, restano ancora ai minimi storici. A confermarlo è la Banca Centrale Europea tramite le parole della presidente Christine Lagarde: è stata lei a ribadire di voler continuare a seguire una politica salva-economia, anche e soprattutto considerata l’incertezza legata alla situazione di emergenza sanitaria.
Se analizziamo la situazione nel nostro Paese, è il CRIF (Sistema di informazioni creditizie) che ci dà un'idea più precisa dell'andamento del settore creditizio. Nelle analisi relative alle richieste di mutui e surroghe, nel mese di aprile è stata registrata una crescita dell’85% rispetto allo stesso mese del 2020. A tenere il piede premuto sull’acceleratore, secondo i dati finiti sotto la lente di ingrandimento, sono soprattutto gli under 35: questa fetta di popolazione ha firmato il 29,4% delle richieste avanzate finora.
Ed è proprio su questa fascia di età che ci vogliamo soffermare. Pochi giorni fa il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato l'istituzione di un mutuo al 100% destinato all'acquisto di una prima casa per gli under 36. Cosa vuol dire? Semplice: questa nuova agevolazione istituisce la cancellazione dell’imposta di registro, di quelle ipotecaria e catastale e prevede dei tagli per le imposte sostitutive sui finanziamenti per l’acquisto della prima casa per tutti gli under 36. La vera novità, però, riguarda l’estensione della garanzia dello Stato, che di fatto passerà dal 50 all’80% e interesserà i giovani che saranno selezionati secondo determinati criteri. Con ogni probabilità, poi, per poter accedere a questa garanzia l’Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) dovrà essere sotto i 40.000 euro.
Ma vediamo invece ora nel dettaglio l’andamento del tasso fisso e di quello variabile di questi giorni.
L’Euribor – alias il benchmark per i mutui variabili – è in leggerissimo rialzo a un mese da -0,563% a -0,561% e lo stesso vale anche per quello a un anno, in crescita da -0,479% a -0,478%.
Leggeri segnali postivi si sono registrati anche sull’Eurirs – punto di riferimento per i tassi fissi – sulle varie scadenze. Nel dettaglio, l’indice a dieci anni è in ribasso da 0,17% a 0,16% e anche quello a trent’anni è in lieve discesa (da 0,56% a 0,55%).
Insomma, il mix di tassi di interesse ancora bassi e l’iniziativa promossa dal Governo potrebbero dare ulteriore linfa vitale all’intero sistema del settore creditizio.
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