Pubblicato il 15-05-2020
Sospensione mutui prima casa: più della metà delle famiglie italiane ha già bloccato – o sta pensando di farlo – il proprio mutuo. È questo il dato che emerge dall’indagine condotta da mUp research e Norstat e divulgata da un noto portale online. Detto altrimenti, sono quasi tre milioni i mutuatari che, a causa dell’incertezza economica legata all’emergenza Covid-19, hanno voluto o vorrebbero mettere in pausa il pagamento delle rate. Per un totale – tra chi l’ha già fatto e chi ci sta pensando – che arriva al 53% delle famiglie con un mutuo sulle spalle.
Cifre alla mano, il modulo per ottenere la moratoria è stato compilato da ben 958.027 nuclei familiari pari al 17,3% del totale. Arriva fino al 35,7%, invece, la percentuale di chi è pronto a farlo ma non è ancora passato all’azione (1.977.466 famiglie).
La distribuzione delle richieste però non è omogenea. Al Sud la quota di chi ha intenzione di ricorrere alla sospensione del mutuo è più alta e supera di poco il 39% (761.509 famiglie).
Sospendere il mutuo conviene davvero?
Se quello della sospensione del mutuo è uno strumento indubbiamente prezioso in una situazione come quella che stiamo vivendo, è sempre bene riflettere attentamente prima di prendere qualsiasi decisione. Insomma, conviene davvero?
Va detto che, alla ripresa del pagamento, il finanziamento ripartirà da dove si era bloccato. Questo significa due cose: da una parte che il piano di ammortamento verrà allungato di un periodo pari alla durata della sospensione, dall’altra il mutuatario dovrà corrispondere alla banca anche la metà degli interessi maturati sulle rate non versate.
Nel momento in cui si decide di optare per la moratoria, poi, va anche ricordato che la richiesta di una surroga successiva del mutuo potrebbe venire negata. Dall’analisi è emerso come in passato diversi istituti di credito si siano rifiutati di concedere una surroga a chi, negli anni precedenti, aveva sospeso il versamento delle rate. Un’ipotesi, questa, che potrebbe presentarsi anche ora. Cancellando a conti fatti l’opportunità imperdibile di abbassare l’importo del canone mensile, a fronte di tassi che non sono mai stati così bassi.
«Ovviamente chi non ha altra soluzione non avrà margine di scelta. Ma il consiglio è quello di evitare in tutti modi l’opzione della sospensione, tenendola cioè come ultima possibilità. Confrontatevi piuttosto con la vostra banca e cercate una soluzione condivisa e ottimale per entrambe le parti. In questo momento, più che mai, le richieste dei clienti vengono ascoltate e accolte per quanto possibile», ha sottolineato Carlo Chidini, presidente Più Mutui Casa.
Chi richiede la sospensione del mutuo?
Tornando all’indagine condotta da mUp research e Norstat i dati possono essere analizzati anche secondo la chiave di lettura delle professioni. All’inizio dell’emergenza le categorie che più hanno sofferto il lockdown sono state di certo quelle dei piccoli imprenditori e liberi professionisti. In realtà ora le difficoltà stanno investendo un numero sempre crescente di lavoratori.
Se è vero che liberi professionisti, titolari di partita Iva e piccoli imprenditori sono quelli che più di chiunque altro hanno già fatto ricorso alla sospensione del mutuo (36,5%, ossia 270.213 famiglie, contro una media nazionale del 17,3%), la crisi di fatto sta ora bussando molto forte alla porta dei lavoratori dipendenti. Al punto tale che, se guardiamo ai numeri di chi sta valutando di richiedere la moratoria, il 35,1% (1.019.439 famiglie) è composto da lavoratori con busta paga, mentre il 27,9% (208.801 famiglie) sono lavoratori autonomi.
Autore:
Redazione Più Mutui CasaSocietà di Mediazione Creditizia