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Il mercato creditizio, in Italia, si prepara a entrare in una fase di crescita dei tassi. Dall’inizio di gennaio a ora, infatti, le percentuali di riferimento per i mutui a tasso variabile e fisso hanno mostrato notevoli oscillazioni. Secondo gli ultimi dati rilevati dalla Banca d’Italia, nel mese di marzo, i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l'acquisto di abitazioni hanno toccato il 2,01%, rispetto all’1,85% registrato a febbraio. I mutui a tasso fisso hanno subito un rialzo di mezzo punto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda il tasso variabile, invece, l’incremento è molto contenuto.
La situazione di difficoltà economica non risparmia nemmeno una tra le categorie che hanno trainato il settore in questo ultimo anno. Stiamo parlando degli under 36. Insomma, le condizioni “di vantaggio” a tasso fisso rivolte ai giovani sarebbero tecnicamente inapplicabili, dato che i tassi sono più alti del massimo stabilito dalla norma in vigore.
Vediamo più da vicino quanto sono aumentati i tassi dei mutui e qual è la situazione in confronto alle scorse settimane. Come già anticipato poche righe fa, gli indici Eurirs, punto di riferimento per chi ha intenzione di accendere un mutuo a tasso fisso, hanno subito un rialzo. Fino ai 10 anni, l’indicatore passa dal 1,74% di fine aprile, al 1,96% di maggio. Sempre secondo l’European Banking Federation, a 30 anni la situazione è simile e vede l’aumento da 1,50% a 1,64%.
Per quanto riguarda invece l’Euribor – parametro per i mutui a tasso variabile – l’indice a un mese è in leggerissimo rialzo: da -0,553% a -0,533%. Lo stesso trend si registra anche con l’Euribor a un anno, che è passato da -0,217% a -0,263%.
In conclusione, le tensioni politiche dovute alla guerra in Ucraina e l’aumento del costo della vita si stanno ripercuotendo sul valore dei finanziamenti per l’acquisto di immobili, soprattutto per i prestiti di lunga durata (30 anni). Detto questo, trattandosi di finanziamenti legati a un investimento a lungo termine (a volte supera i 30 anni), accendere un mutuo oggi rimane comunque molto molto vantaggioso se si analizza l'andamento del mercato degli ultimi 20 anni.
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